CAMPO INVERNALE, 31 ottobre – 02 novembre 2024
“Guarda in cielo e conta le stelle…” (Gen 15,5). All’arrivo al Convento SS. Annunziata ad Amelia (Terni) ci accolgono le stelle, il buio e il freddo (l’unica cosa “invernale” di questo mini-campo). Il desiderio (la stella che manca) di essere qui è tanto, lo abbiamo coltivato da mesi, sia come animatori che come ragazzi.
Siamo i gruppi giovani di due parrocchie e due diocesi diverse: San Giovanni XXIII, diocesi di Roma; e Sacro Cuore delle Mole di Albano-Castel Gandolfo, diocesi di Albano. Un “gemellaggio” nato grazie ai campi estivi a Pesio (2023) e Cavareno (2024) vissuti con la Pastorale Giovanile di Roma. Ci legano amicizia, conoscenza, stima, al di là di confini territoriali-ecclesiali.
Volevamo vivere delle giornate nella quiete, fuori dalla città, per riflettere insieme su un tema cruciale per la nostra crescita: la santità come capacità di amare in pienezza, secondo il progetto di Dio.
Amare richiede di avere familiarità con il proprio cuore (simbolo del campo). “Tutto si gioca nel cuore, lì siamo noi stessi. E questa è la base di qualsiasi progetto solido per la nostra vita, poiché niente di valido si può costruire senza il cuore”, scrive Papa Francesco nella sua ultima enciclica Dilexit nos, destinata a un mondo che sembra aver perso il cuore. Senza il cuore la persona non può vivere. Non a caso per molti filosofi, artisti, pensatori e per la Bibbia stessa il cuore è il centro della persona. Lì siamo voluti entrare.
L’esperienza è stata intensa e formativa: dai gruppi di servizio (il campo è stato tutto in autogestione: i ragazzi hanno cucinato, pulito, preparato l’animazione delle serate…), alle attività; dai giochi ai momenti aggregativi fino alla serata culturale al Planetario.