Chi si nasconde dietro la maschera?
Regia: Todd Philips è un regista americano nato nel ‘70. Conosciuto principalmente per la trilogia di Una Notte da Leoni Vince il Leone d’oro a Venezia col film Joker (2019), per il quale è stato anche candidato ai premi Oscar come miglior regista, per il miglior film e per la miglior sceneggiatura non originale.
Trama: Ambientato in una Gotham City degli anni ‘80 consumata dalla criminalità e dalla disoccupazione, un aspirante comico vede la sua vita crollare a pezzi e si trasforma in un criminale senza freni vestito da clown, Joker. A differenza dei soliti film della DC Comics, il regista americano ci mette davanti una storia cupa di disadattamento di un tizio (Arthur Fleck interpretato dal premio Oscar Joaquin Phoenix) che per effetto dei maltrattamenti e del disprezzo sociale, diviene uno psicopatico, un assassino e il vendicatore di se stesso sulla società. Arthur Fleck è un clown disprezzato e aspirante cabarettista, preso di mira da dei teppisti che lo picchiano in strada ed in metropolitana. La fama che egli sogna si realizzerà nella forma peggiore, divenendo l’idolo delle folle, che lo acclameranno come giustiziere, dopo aver ucciso i suoi aggressori e dopo l’intervista al milionario Thomas Wayne che definisce “pagliacci” coloro che non c’è l’hanno fatta nella vita e invidiano le persone di successo.
Perché guardarlo?: Il personaggio di Arthur Fleck ci pone davanti ad una dinamica sociale che può portare a figure iconiche come quella del Joker, ovvero quello dell’abbandono. Infatti, Arthur non è solo stato abbandonato dalla propria famiglia, ma anche dalla società. Fa parte della spazzatura della società. Per tutta la pellicola possiamo vedere che il povero Arthur si è sempre nutrito di sofferenze causate dalle menzogne della madre, dall’incomprensione dei suoi colleghi, dai tagli alla sanità pubblica e dal male di cui è impregnata la città di Gotham. Di fatto Joker è l’espressione di un male sociale che ha come conseguenza un sistema sociale che non prevede la cura e il rispetto dei più deboli. Saranno la presenza di strutture sociali ingiuste e la mancanza di solidarietà che porteranno alla nascita di Joker come modello di ribellione e liberatore per tutti coloro che vivono nelle stesse condizioni oppressive di Arthur. Attraverso la fotografia il regista Todd Philips riesce a trasmettere in maniera magistrale i sentimenti di abbandono, esclusione e disperazione in cui è immerso il protagonista. Sentimenti, frutto di un sistema e di una visione culturale dell’utile ed un’etica sbagliata, che trovano la loro valvola di sfogo nella violenza.