I DOMENICA DI QUARESIMA anno C
I DOMENICA DI QUARESIMA anno C

I DOMENICA DI QUARESIMA anno C

La lotta spirituale

Lc 4,1-13

Gesù è pieno di Spirito Santo. Perché tale pienezza diventasse potenza (dynamis: Lc 4,14) è stato necessario il deserto e la lotta. Solo dopo il deserto e la vittoria contro le tentazioni, la potenza dello Spirito santo si manifesterà nelle parole di autorità, nelle azioni prodigiose, nella dottrina piena di grazia e di misericordia, nel compimento pieno della missione affidatagli dal Padre.

Anche per essere cristiani non è sufficiente essere battezzati e cresimati. Solo il deserto e la lotta spirituale ci donano potenza di Spirito Santo. Per questo è necessario imparare da Gesù come vincere nelle battaglie spirituali. Il deserto, la quaresima di Gesù, è durata 40 giorni, come gli anni trascorsi nel deserto dagli ebrei liberati dalla schiavitù d’Egitto: «Quando Israele era giovinetto, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio» (Os 11,1). Dio voleva fare di Israele suo figlio, rendendolo sempre più libero fino a introdurlo nella terra della Promessa. Ma Israele non ha superato brillantemente la prova. In Gesù abbiamoinvece «il Figlio che imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» (Eb 5,8-9).Ognuno di noi impara a diventare figlio di Dio guardando a Gesù e camminando nelle sue orme.

Il diavolo ha l’obiettivo di separare (dia-bolos, in greco) ogni uomo dal piano di Dio. Ma siccome è l’Artefice di tutto che ha in mano la situazione, egli può essere solo strumento per purificare l’oro della nostra fede nel crogiuolo della tentazione.

«Se tu sei Figlio di Dio» (v. 4):il diavolo non sa che Gesù è Figlio di Dio. E rimarrà sempre incerto, fino alla risurrezione. Egli tenterà sempre di indovinare (cfr. Lc 4,34). Come mai non lo sapeva? Perché Dio non gli aveva svelato il suo progetto di salvezza per l’umanità! Il capo di un esercito in guerra non svela mai le sue strategie all’avversario.

Prima tentazione: se Gesù è Figlio di Dio può fare prodigi quando gli pare e piace, ogni volta che vuole, ogni volta che ne ha bisogno, come in questo caso. Notiamo che Gesù risponde sempre e solo con la Parola di Dio citata a memoria. Egli non è disposto a usare il suo potere a scopo utilitaristico, personale, né dimostrativo. Così farà in tutta la sua vita: i suoi miracoli saranno sempre generati dalla compassione, mai dal desiderio di mettersi in mostra. Saranno sempre a beneficio altrui, mai per sé stesso.

Seconda tentazione. Il diavolo offre il dominio dei regni mondani in cambio di un gesto di adorazione: «Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». Egli è il principe di questo mondo (non il Re!) (Gv 12,31). Adamo aveva abdicato in favore di satana (Gen 3). Questi è disposto a condividere il suo potere abusivo con un comandante in seconda. Invece di penare tanto, basta che Gesù, discendente di Adamo, pieghi le sue ginocchia davanti all’usurpatore. È una proposta di alleanza (“Diventiamo soci!”) che Gesù decisamente rifiuta, sempre citando la Scrittura: «Solo il Signore, Dio tuo, adorerai!». Solo Dio è degno di regnare sull’uomo e questi riconosce solo in Dio il suo Re.

Terza tentazione. Il diavolo tenta di mettersi sullo stesso piano del probabile Figlio di Dio umanizzato: vorrebbe provarlo sulla sua fiducia incondizionata in Dio, dato che questa Gesù aveva manifestato. Egli non aveva chiesto cibo per sé (diversamente da Israele nel deserto), non voleva piegare le sue ginocchia davanti a nessun altro diverso da Dio (mentre Israele aveva adorato il vitello d’oro). Dunque, viveva una sorta di abbandono filiale in Dio. Cerchiamo di far leva su questo! Egli conduce Gesù nel punto più alto del tempio e lo invita ad una prova di fede avvallata dalla S. Scrittura. Ma Gesù non cambia strategia: mai fare quello che dice il diavolo, neanche se è circondato da un’aureola di santità (il tempio, la Parola di Dio). Il diavolo non va ascoltato, non va obbedito. Mai. E il potere di Dio non va chiamato in causa per giocare.

«Esaurita ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato». Gesù non è sceso a patti in alcun modo. Non resta che la guerra aperta. Da questo momento sarà Gesù a scendere in campo contro il nemico con la potenza dello Spirito Santo (Lc 4,14). Gli ruberà terreno fino ad arrivare al suo quartier generale: la morte. Lì lo sconfiggerà colpendolo al cuore con il suo più grande gesto di amore: dare la sua vita, morendo in croce e risorgendo(Rom 1,3-4).

Anche tu, per diventare sempre di più figlio di Dio, puoi attraversare il deserto e vincere tenendo in mano la spada della Parola di Dio e indossando l’armatura dello Spirito, come ti insegna Gesù (Ef 6,10-18).

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