V Domenica T.O. anno C
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«Prendi il largo!».

(Lc 5,1-11)

Il tema ricorrente nelle letture di questa domenica è la vocazione. Il vangelo di Luca descrive la vocazione di Pietro soffermandosi in particolari per noi molto interessanti. Pietro è per tutti un apostolo che suscita simpatia per il suo temperamento spontaneo e irruente. Ma non ce lo sentiamo proprio a portata di mano come esempio dal momento che Gesù lo ha scelto come capo della Chiesa! Oggi lo possiamo vedere più da vicino nel cammino interiore che lo porta a diventare discepolo di Gesù. Sarà più facile mettere i nostri piedi sulle sue orme.

Gesù sta sulla riva del lago circondato dalla folla, accorsa per ascoltare la sua Parola. Ecco un altro protagonista del brano di oggi: la Parola. La gente accorre attratta dalla Parola del Signore. Non si accenna qui alla fama dei miracoli di Gesù. Egli sta svolgendo il compito primario per cui il Padre lo ha inviato: l’annuncio della buona notizia. La Parola del Signore è dolce come il miele, anzi, di più (Sal 19,11), ci libera interiormente, illumina i nostri occhi e la nostra vita, perché è piena di grazia e di Spirito Santo (Lc 4,18). Alcuni pescatori, lì vicino, erano indaffarati e distratti. Erano pure preoccupati per il fallimento delle loro fatiche: non erano riusciti a pescare nulla! Una notte di fatica inutile e senza frutto. Gesù sale sulla barca di Simone, interrompe il suo lavoro, lo distoglie dai suoi cupi pensieri, lo interpella, lo coinvolge nella sua missione da subito. Ha bisogno della sua barca per annunciare meglio il vangelo. Gesù potrebbe fare a meno della mediazione umana, ma ha deciso di servirsene. Entra improvvisamente, e si comporta da Signore, nel quotidiano di Simone. Prende in pugno la situazione, ma delicatamente, coinvolgendolo in una nuova attività, la Sua. Simone è “costretto” ad ascoltarsi la predica! La Parola entra in lui e lo avvolge. Irresistibilmente. Notiamo che, se da un lato, Gesù entra nella vita di Simone proprio mentre questi sta lavorando; è mentre lui sta fermo, si concede una pausa, che il Maestro guadagna terreno con la sua Parola. Abbiamo la necessità di fermarci, per ascoltarlo. E di fare solo quello, come Maria, sorella di Marta, che sta seduta ai piedi di Gesù, immobile e attenta, senza fare altro.

Quando Gesù finisce di parlare, Simone è pronto a obbedire: “Prendi il largo e gettate le reti per la pesca!”. Un’assurda pesca diurna! Eppure l’esperto pescatore obbedisce umilmente, facendo solo una timida obiezione che fa risaltare l’impotenza umana a mettere in atto i progetti divini. Anche Maria, la madre di Gesù, farà notare che gli uomini certe cose non le possono fare. Ma, se nella nostra barca accogliamo Gesù, nella nostra vita possono succedere i miracoli. Simone fa quel minimo che gli è richiesto e i risultati sono assolutamente sproporzionati! Si deve far aiutare per raccogliere i frutti tanto sono abbondanti. E succede una vocazione a catena: Gesù ha chiamato lui e lui chiama gli altri. Simone, però, è il primo ad ascoltare, a obbedire, a seguire. E a raccogliere i frutti. Simone, che ora è già Simon Pietro, riconosce il suo Signore, che è ben più che il semplice (anche se autorevole) Maestro che aveva ascoltato prima. È Dio che si è manifestato imprevedibilmente e prepotentemente nella sua vita, piombando nella sua attività lavorativa e trasfigurandola con la potenza della sua Parola. Gli si prostra davanti e si riconosce peccatore. Non si esalta pensando di essere un gran personaggio dal momento che ha Dio davanti a sé, nella sua barchetta! Ma si umilia fino in fondo, senza difficoltà. Preso da un grande timore, lo prega addirittura di allontanarsi, essendo lui indegno di stare alla sua presenza. Anche Giacomo e Giovanni sono coinvolti in questa spontanea e improvvisata liturgia di adorazione. Gesù risponde rassicurando: “Non aver paura; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”, associato a Lui nel sottrarre ogni essere umano alle insidie delle acque del male; suo collaboratore nell’opera di redenzione dell’umanità.

La Parola di Gesù ha così trasformato questi rozzi uomini che l’hanno ascoltata, trasfigurando il loro lavoro quotidiano. Da pescatori di pesci a “pescatori di uomini”, strumenti nelle mani del Signore per trasferirli dalle tenebre della morte al regno della luce e della vita. Da semplici uomini a discepoli di Gesù. Lasciamo anche noi che la Parola di Gesù ci compenetri, ci trasfiguri, ci trasformi, e, nello Spirito Santo, scopriremo la nostra vocazione, come dobbiamo vivere da discepoli di Gesù.

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