RESURREZIONE DEL SIGNORE
RESURREZIONE DEL SIGNORE

RESURREZIONE DEL SIGNORE

LA PIETRA È STATA TOLTA DAL SEPOLCRO!

Gv 20,1-9

Gesù, il crocifisso, è risorto! L’evento è giunto inaspettato e ha sorpreso tutti i discepoli di Gesù. Non erano stati sufficienti gli annunci fatti durante la sua vita pubblica per dare un’idea di ciò che sarebbe successo. Quando Gesù parlava della sua risurrezione che sarebbe avvenuta dopo la passione e la morte, i discepoli frastornati, forse, dalla rivelazione che il loro Maestro potesse abbandonarli o, peggio, fallire nella sua missione, non avevano dato sufficiente peso alle sue dichiarazioni. Pietro, addirittura, cerca di opporsi ad una eventualità del genere e vorrebbe distogliere Gesù dalla sua corsa verso la morte, ignorando completamente che questa non era fine a se stessa. Si chiedevano «che cosa volesse dire risorgere dai morti» (Mc 9,10), perché essi ci credevano, ma sapevano anche che sarebbe avvenuta alla fine dei tempi. Marta aveva dichiarato esplicitamente, in riferimento al fratello Lazzaro che era morto: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno» (Gv 11,24).

Per questo il Padre, Dio, ha potuto agire indisturbato nel sepolcro dove era stato deposto il corpo del Figlio suo, perché nessuno stava lì a vegliare in attesa del più grande e unico evento della storia umana e divina. Non esiste nessun testimone del fatto della Resurrezione. Ma esistono i testimoni del Risorto. E tutto ricomincia dalla tomba, dal luogo dove tutto finisce definitivamente. Per gli ebrei il sepolcro non è semplicemente la dimora definitiva del morto, ma è la porta dello Sheol, l’ingresso che conduce verso gli Inferi, da cui nessuno può ritornare.

Maria di Magdala si recò al sepolcro al mattino presto, quando era ancora buio. Verosimilmente fra le ore tre e le sei. La precisazione dell’orario ci fa intuire che “le tenebre” ancora non si erano diradate per lei. Infatti, l’unica scoperta che Maria farà, sarà quella della pietra che è stata tolta dal sepolcro. L’incontro con la luce del Risorto avverrà più tardi.

L’evangelista conferisce un taglio particolare al suo racconto della resurrezione con alcuni dettagli notevoli. In 19,38-42 si parla della sepoltura solenne di Gesù morto, compiuta con solennità e senza badare a spese: trenta chili di mirra e aloe sono stati usati! Se consideriamo che trecento grammi di profumo prezioso valevano trecento denari, cioè il salario di un anno di lavoro (Gv 12, 5), possiamo dedurre che Nicodemo fu regale nella sua liberalità. Infatti, per lo scrittore del quarto vangelo, non dobbiamo dimenticarlo, Gesù è Re, e la sua crocifissione e morte equivale all’intronizzazione regale, il suo innalzamento sulla croce alla glorificazione (Gv 18,33-19,1-5.14-15.19-22). Ma c’è ancora un altro particolare interessante. Solo Giovanni parla del «giardino» nel quale viene deposto Gesù in un sepolcro «nuovo» (19,41). Ancora poi precisa che Maria si reca al sepolcro nel «primo giorno della settimana» (20,1). Sta iniziando un nuovo giorno, una nuova creazione, una nuova era. La resurrezione di Gesù segna un nuovo inizio, una svolta nella storia dell’umanità. Le tenebre e la morte sono sconfitte dall’amore di Gesù che è arrivato fino in cima alla croce, fino al punto di potersi riversare su tutti noi per mezzo del suo sangue versato.

Dunque, Maria sta uscendo dalla tenebra, ma ancora non è giunta alla fede (ci arriverà più tardi: vv.11-18). Intanto il suo amore per Gesù l’ha spinta a recarsi nell’ultimo posto dove lo aveva lasciato. E trova qualcosa di strano: la pietra era stata tolta. Non comincia a credere, ma assume un atteggiamento che comunque denota un cambiamento: si mette a correre. Il suo dolore non la appesantisce più. Possiamo legittimamente supporre che sia arrivata ansimante, con il cuore gonfio e gli occhi colmi di lacrime. Ma ora si accorge di qualcosa di nuovo. E lo interpreta pure, realisticamente: «Hanno portato via il Signore e non sappiamo dove lo hanno posto!». È stata privata due volte dell’Amato, da vivo e ora anche da morto.

Corre da Pietro che si trova insieme con «l’altro discepolo, quello che Gesù amava». C’è un tratto in comune tra quest’ultimo e la Maddalena: lui appare in scena all’inizio dell’Ora (13,1.23) e lei al culmine della stessa Ora di Gesù, ai piedi della croce (19,25). Assurgono ambedue a simbolo del discepolo fedele che sta sempre con Gesù, secondo quanto lui aveva detto: «Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo» (12,26).

Pietro e il giovane discepolo corrono insieme verso il sepolcro. C’è un gran movimento intorno al sepolcro. Perché è vuoto! Prima la morte sembrava aver fermato tutto. I discepoli avevano depositato le loro speranze di salvezza con il corpo di Gesù dentro la tomba. I nemici di Gesù pensavano sepolte con lui le loro paure. Tutto si era fermato. Ma la pietra è stata tolta! E tutto ricomincia a muoversi, a cominciare da Maria. Segue, a ruota, il discepolo amato e, forse un po’ più faticosamente, Pietro. Anche lui aveva perso Gesù due volte: perché era morto e perché lo aveva tradito.

Il discepolo più veloce arriva prima, ma attende il più lento, per rispetto. Ambedue vedono la stessa situazione all’interno del sepolcro. Ma l’effetto della visione è diverso. I teli e il sudario sono posizionati in modo strano. Se il corpo di Gesù fosse stato trafugato, i malviventi non avrebbero certo lasciato tutto in ordine! Avrebbero usato la sindone per trasportare il cadavere. Oppure questa e il sudario se ne starebbero da qualche parte stropicciate. Invece no. È tutto in ordine. Tutto in pace. «Dio non è un Dio di disordine, ma di pace» (1Cor 14,33). Simon Pietro entra e osserva attentamente. L’altro discepolo, più veloce, giunge per primo anche in questo: «vide e credette». Per primo crede, nel senso forte che Giovanni dà a questo verbo nel suo vangelo: crede nell’opera che il Padre ha compiuto in Gesù, crede che il suo corpo è stato liberato dalle bende della sepoltura, dai lacci della morte. Il sudario, arrotolato e messo da parte, non nasconde più il volto glorioso di Cristo. Nel cuore del discepolo amato comincia a penetrare la Luce della risurrezione.

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