Lunedì 26 febbraio, nel loro consueto appuntamento, gli amici del circolo di lettura della parrocchia sono stati in compagnia delle suggestioni del libro di Paolo Cognetti “Giù nella valle”.
È un romanzo noir e i toni sono un po’ cupi come i suoi personaggi maschili, sia animali che uomini.
È la storia di due fratelli divisi da una casa di montagna lasciata loro in eredità dal padre suicida.
Betta, la moglie di uno dei due (Luigi), con la sua gentilezza e la sua cultura porterà un po’ di luce e speranza tra le inquietudini di quel mondo afflitto dall’alcol e dalla violenza.
Tra il lato all’ombra e il lato al sole della valle scorre il fiume Sesia, anzi, la Sesia, al femminile, come la chiamano i valligiani. Le sue acque portano vita e ristoro, ma anche i veleni che l’uomo vi riversa.
Accanto alla casa paterna sorgono due alberi che il padre ha piantato alla nascita dei figli quasi predestinandone la vita: un larice e un abete, molto simili tra loro in apparenza, d’estate, ma in realtà molto diversi nel modo di affrontare l’inverno.
Vicino a quella vecchia abitazione sorgerà una pista da sci con relativi impianti di risalita, ma Luigi si guarda bene dal dirlo ad Alfredo quando lo invita a tornare dal Canada per cedergli la sua quota in cambio della proprietà per andarci a vivere con la moglie in attesa di una bambina.
Quest’inganno creerà una frattura incolmabile fra le anime dei due fratelli e drammatiche conseguenze che si riverbereranno sulle loro vite.
Intanto, cinquemila alberi del bosco attiguo ingaggiano una dura battaglia con l’uomo prima di subire un crudele destino e, cadendo, sembrano stringersi in un ultimo struggente, solidale e poetico abbraccio reciproco.
Orietta Tessaris